Negli ultimi mesi, attraverso il progetto ProAttiviamoCi, in collaborazione con Sociolab, abbiamo intrapreso un percorso che ci ha portato a lavorare fianco a fianco con comunità e istituzioni di due territori simbolo: Amatrice e i Comuni de La Via del Miskiglio (Calvera, Chiaromonte, Fardella e Teana).
Due contesti molto diversi tra loro, ma accomunati dalla necessità di rafforzare la gestione delle emergenze attraverso un approccio nuovo, dal basso e collaborativo, un approccio come quello messo in campo dal progetto ProAttiviamoCi, che ha mostrato come la resilienza non si costruisca solo con procedure e strumenti tecnici, ma soprattutto con relazioni, ascolto e fiducia reciproca.
Amatrice: ascolto, antenne territoriali e divulgazione
Ad Amatrice, luogo che porta ancora nel suo paesaggio e nella memoria collettiva i segni del terremoto del 2016, il percorso di Proattiviamoci è partito dall’ascolto delle persone.
Incontri pubblici e laboratori hanno permesso di raccogliere bisogni, paure e conoscenze diffuse sulle emergenze: è emersa così l’idea che la sicurezza non è un bene calato dall’alto, ma un processo che nasce dalla partecipazione quotidiana della comunità.
Da qui è nato il modello delle antenne territoriali: punti di riferimento locali che collegano cittadini e istituzioni, facilitano lo scambio di informazioni e stimolano la collaborazione. Grazie alle antenne, il lavoro di Netural Coop ha contribuito a rafforzare le reti territoriali rendendole più solide, e rendendo le informazioni vicine, comprensibili e accessibili.
Parallelamente, l’impegno per la divulgazione ha reso più chiari linguaggi e procedure, trasformando la complessità tecnica in conoscenza condivisa e strumenti per tutti/e.
In questo contesto, dagli incontri con la comunità è nata l’esigenza di realizzare una brochure informativa che fosse semplice e immediata e che rispondesse alle domande quotidiane dei cittadini, contenente numeri di telefono locali da contattare in caso di emergenza e suggerimenti pratici per agire al meglio in ogni situazione di emergenza.
Il risultato del lavoro svolto ad Amatrice è stato una comunità più consapevole, capace di leggere i rischi e affrontarli con strumenti concreti. Questo significa avere punti di riferimento più chiari, reti locali di supporto e un linguaggio condiviso per interagire con le istituzioni nei momenti di bisogno.
La Valle del Serrapotamo: dal laboratorio all’alleanza
Il percorso di ProAttiviamoCi si è quindi spostato in Basilicata nella Valle del Serrapotamo, lungo la Via del Miskiglio, che comprende 4 comuni in provincia di Potenza – Calvera, Chiaromonte, Fardella e Teana – territori montani che hanno accolto con entusiasmo l’idea di una protezione civile partecipata.
Qui la sperimentazione ha preso forma come un vero e proprio laboratorio di collaborazione: istituzioni e cittadini hanno lavorato insieme per co-progettare procedure e azioni di prevenzione, grazie alla facilitazione di Netural Coop. La conoscenza dei luoghi, portata dalle comunità, si è unita alle competenze tecniche delle amministrazioni, generando un’alleanza nuova e più efficace.
Da questi incontri, e grazie ad un questionario diffuso sul territorio, abbiamo raccolto dati utilissimi per delineare un quadro preciso sulla Consapevolezza e Preparazione ai Rischi nel Territorio della Valle del Serrapotamo.
Cliccate qui per visionare il report e i dati raccolti nella Valle del Serrapotamo.
Inoltre, è stato organizzato un incontro formativo nell’ambito del progetto, tenuto da Giuseppe De Vivo dell’Ente Parco del Pollino. Un incontro che ha fornito approfondimenti storici, conoscenze normative e competenze operative: sono stati affrontati temi fondamentali come il volontariato, i diritti e doveri dei volontari, le normative e struttura organizzativa e strategie di prevenzione e gestione degli incendi nel territorio del Parco.
Quale frutto del processo di co-progettazione avviato e facilitato da Netural Coop è nato il Patto di Collaborazione Intercomunale per la Protezione Civile Partecipata, formalmente firmato dalle Istituzioni e dai cittadini lo scorso 30 Giugno, in occasione della presentazione ufficiale in un incontro aperto alla comunità.
A firmarlo, sono stati i 4 sindaci, le Associazioni del territorio e singoli cittadini/e, oltre che l’Assessore Regionale Pasquale Pepe e l’Ente Parco Nazionale del Pollino.
Il Patto sottoscritto non è solo un documento, è la prova che più Comuni possono unire risorse, responsabilità e visioni per diventare più forti insieme, superando la frammentazione che spesso indebolisce la gestione delle emergenze.
La rete creata attraverso il progetto riconosce a tutti i soggetti coinvolti un ruolo specifico ed una consapevolezza nuova ed è capace di unire territori e responsabilità.
In occasione della firma del patto di collaborazione è stata distribuita anche una brochure informativa creata specificatamente per la Valle del Serrapotamo, e dedicata alle emergenze locali più ricorrenti, con numeri utili e suggerimenti pratici per affrontare la complessità che ogni emergenza porta con sè.
Un metodo comune, due esperienze complementari
Amatrice da una parte, il Serrapotamo e La Via del Miskiglio dall’altra: due percorsi diversi, ma legati da un filo conduttore comune.
Il metodo di ProAttiviamoCi che li ha uniti si fonda su:
- Ascolto e mappatura dei bisogni del territorio, delle comunità e delle istituzioni;
- Formazione e divulgazione rispetto ai bisogni legati alle emergenze;
- Individuazione di antenne territoriali diffuse come nodi locali all’interno delle comunità;
- Incontri diffusi di co-progettazione per raccogliere idee, esperienze e bisogni reali da parte di comunità e amministrazioni;
- Stesura del patto di collaborazione intercomunale di Protezione Civile Partecipata in accordo con i bisogni e le informazioni intercettate;
- Creazione di brochure informative, basate sui bisogni specifici delle comunità;
- Formalizzazione del Patto di collaborazione intercomunale, attraverso la firma ufficiale delle istituzioni, dell’Ente Parco del Pollino, delle Associazioni del territorio e di singoli cittadini/e.
Cosa resta di questo percorso
In entrambi i territori si è costruito un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, un sistema condiviso in cui ognuno si è riconosciuto un ruolo.
Oltre ai risultati tangibili, ProAttiviamoCi lascia un’eredità immateriale preziosa. La più importante è una consapevolezza diffusa: la sicurezza non nasce nel momento della crisi, ma molto prima, nella vita quotidiana delle comunità.
Questo significa imparare a conoscersi, coordinarsi, comunicare, e sviluppare una responsabilità condivisa verso il bene comune. È un cambio di prospettiva profondo: dal subire il rischio al prepararsi insieme per affrontarlo.
In questo senso, ProAttiviamoCi ha migliorato non solo la capacità tecnica di risposta, ma anche il capitale sociale dei territori. Ha dimostrato che collaborazione, fiducia e partecipazione sono risorse tanto necessarie quanto le dotazioni logistiche o le competenze operative.
Il percorso di ProAttiviamoCi si conclude formalmente, ma non si esaurisce: ciò che era progetto diventa strumento per il territorio interessato e modello replicabile in altri contesti.
Le pratiche, le relazioni e la cultura maturate resteranno vive nelle comunità, alimentando resilienza e coesione. Il progetto si chiude, ma la strada resta aperta.
Con sé lascia una certezza, ovvero che la gestione del rischio è efficace solo se nasce dalla collaborazione tra comunità e istituzioni.
Chiunque fosse interessato/a a replicare il progetto nel proprio territorio o sperimentare nuove forme di collaborazione tra comunità e istituzioni può contattarci scrivendo a info@neturalcoop.it
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ProAttiviamoCi è un progetto di Sociolab e Netural Coop nell’ambito del Bando a Cascate per le Imprese del Progetto Multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate (RETURN) finanziato nell’ambito del PNRR, Missione 4 “Istruzione e Ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”.






