Miskigliamoci: nuove economie e modelli di accoglienza nei paesi della Piccola Italia

Miskigliamoci: nuove economie e modelli di accoglienza nei paesi della Piccola Italia

Dopo il successo della tappa di Teana (PZ), dove insieme alle comunità de La Via del Miskiglio abbiamo sperimentato l’importanza dei processi di innovazione in campo artistico grazie alla docente e fashion designer Damiana Spoto (ne abbiamo parlato in questo articolo), la seconda tappa del Festival Miskigliamoci ci ha condotto nel paese di Calvera con un intensissimo programma di attività ideate per celebrare la gastronomia del territorio ed immaginare insieme nuovi modi per valorizzarla.

Il Miskiglio (oggi ufficialmente presidio slow food) di fatto è l’elemento che più di tutti accomuna i paesi lucani di Calvera, Chiaromonte, Fardella e Teana, e il 9 e 10 marzo con il contributo di artisti speciali e professionisti in ambito culinario abbiamo esplorato la storia e i valori identitari di questa speciale farina ma soprattutto il suo potenziale inespresso in termini di sviluppo economico e territoriale.

Nuovi prodotti culinari e un nuove economie a base di Miskiglio

Per iniziare, in collaborazione con i vari comuni de La Via del Miskiglio, abbiamo organizzato un laboratorio intergenerazionale di pasta, fatta a mano, coinvolgendo le nonne dei 4 paesi, che hanno condiviso le loro storie e saperi con le bambine e i bambini delle scuole locali ed insieme hanno preparato i tipici raskatelli di miskiglio. Importante passaggio di testimone e grande occasione per riempire le strade del piccolo paese di Calvera di vita.

Poi abbiamo stimolato lo spirito creativo dei più grandi attraverso un laboratorio di food design coordinato dalla Food and Eating Designer Antonella Mignacca e dalla Food Educator Flavia Giordano, che partendo dall’analisi delle caratteristiche organolettiche e fisiche della farina di miskiglio hanno spinto i partecipanti ad inventare nuove ricette, prendendo spunto anche da diverse culture.

Sono nate così 3 ricette diverse di falafel lucani e 1 di farinata lucana di miskiglio, tutti prodotti inediti che saranno promossi nella tappa finale del festival come esempio innovativo di social street food e che potranno contribuire ad un nuovo posizionamento del miskiglio come prodotto culinario nel mercato nazionale. Un risultato eccezionale, reso ancora più speciale dalla soddisfazione che abbiamo letto negli occhi dei partecipanti, felici di avere dato vita a qualcosa di nuovo e gustoso e consci di essere parte di un vero e proprio atto di valorizzazione territoriale comunitario. Atto che non si è concluso alla fine del laboratorio, ma che in realtà sta continuando a generare nuovi frutti, tra cui la nascita di un gruppo di cittadini che quotidianamente sta sperimentando e condividendo nuove ricette a base di miskiglio.

Ma la nostra voglia di innovare non si è fermata alla tecnica.

Altro tema centrale del festival è infatti quello dell’accoglienza e dell’ospitalità, che soprattutto nei piccoli paesi ha bisogno di sperimentare modelli scalabili e sostenibili per non snaturarne l’autenticità e il calore. 

Un nuovo spirito di comunità e di accoglienza per i piccoli paesi

Tra le attività che ci piace replicare nei piccoli paesi, il format della cena di comunità è forse quello che riscuote più partecipazione ed il segreto del suo successo risiede proprio nella sua spontaneità. Un momento conviviale di pura condivisione in cui ogni partecipante accoglie ed allo stesso tempo è accolto, condivide una ricetta e assaggia i piatti preparati da altri, ma soprattutto sperimenta un nuovo senso di essere comunità incontrando vecchi e nuovi amici. Per descriverne il successo basti pensare che la cena di comunità presso il Museo Anamnesis del paese di Calvera, che conta 350 abitanti, ha raggiunto le 200 presenze (un dato importantissimo che sottolinea quanto nei piccoli paesi lo stare insieme sia un valore fondamentale).

In particolare in occasione del Festival Miskigliamoci abbiamo iniziato a promuovere un nuovo senso di accoglienza attraverso il format Mammamiaaa, invitando le famiglie locali ad aprire le proprie case ed organizzare dei pranzi speciali per condividere le proprie ricette e storie di famiglia con gli artisti speciali del festival. Gli abitanti diventano così veri e propri ambasciatori del territorio contribuendo in prima persona ed in modo naturale alla promozione delle sue unicità.

A Calvera ad esempio abbiamo avuto il piacere di essere accolti da Rosa e Rosetta, e a Teana da Rossella e Franco, ascoltando il ricordo di come le loro famiglie erano solite produrre, consumare e conservare il cibo e vivendo per un momento uno spaccato autentico della loro vita quotidiana. Un’esperienza che siamo sicuri le attrici e gli attori del Festival di Cinema Marateale porteranno a lungo nei loro cuori.

Infine dopo tante prelibatezze, non poteva mancare un po’ di moto, e per immergerci ancora di più nel territorio e scoprire nuove storie, sempre a partire dall’attivazione della comunità, è scaturita un’inedita Netural Walk, la nostra camminata antropologica per esplorare i paesi della Piccola Italia. Così guidati dagli abitanti ed insieme a viaggiatori curiosi dalla vicina Puglia abbiamo fatto tappa alla Grotta dell’Eremita, ci siamo rilassati su una panchina gigante, abbiamo contemplato il panorama della Valle del Serrapotamo dal Monte Zingarello e ci siamo persi per i vicoli di Calvera.

Tantissime esperienze ad alto tasso di partecipazione che insieme allo speciale laboratorio di coprogettazione della strategia territoriale che stiamo replicando ad ogni tappa avranno importanti ricadute sulla definizione dei possibili servizi futuri della Via del Miskiglio.

Due giorni di pura scoperta e sperimentazione, arricchiti dalla partecipazione speciale di Sergio Barzetti, storico chef de La Prova del Cuoco, che attraverso uno showcooking in diretta dal Museo Anamnesis ha dimostrato la versatilità della farina di Miskiglio preparando varie ricette arricchite con le erbe spontanee raccolte facendo foraging nella florida natura di Calvera, e dalla presentazione del libro “Pop Palestine. Viaggio nella cucina popolare palestinese” durante la quale abbiamo avuto il piacere di ascoltare la scrittrici Silvia Chiarantini e Fidaa I A Abuhamdiya, e di conoscere meglio la cultura della Palestina attraverso il cibo e le abitudini alimentari dei suoi abitanti. 

La terza tappa del festival Miskigliamoci si terrà il 27 e 28 a Chiaromonte e sarà focalizzata sul tema educazione e didattica, mentre la quarta tappa si terrà  il 15 e 16 Giugno a Fardella sul tema letteratura arte e musica. Il 29 e 30 giugno a Catasta di Pollino si terrà infine la festa finale. Per scoprire i dettagli del programma visitate il sito https://www.laviadelmiskiglio.it/miskigliamoci/ 

Per organizzare eventi, festival, e sviluppare progetti di valorizzazione territoriale scriveteci a info@neturalcoop.it